(Unique Leader) Primo full length per i Perugini Bloodtruth, nati nel 2009 come side project di Paolo Rossi e Francesco Paoli dei Fleshgod Apocalypse, ai quali si è unito il chitarrista Stefano Rossi Ciucci, unico membro superstite di quella line up. Fin dall’inizio, il gruppo si allontana dalle sonorità della band madre, preferendo un taglio più brutale e diretto, a differenza della sterzata verso lidi sinfonici operata dai Flesgod Apocalypse. Lo stile si rifà al death metal di scuola polacca, con un sound vicino ai Behemoth e Vader; il riffing è decisamente tecnico e oscuro, ma diretto e brutale allo stesso tempo. La caratteristica che contraddistingue i Bloodtruth dalla miriade di bands che suonano questo genere, è l’inserimento di cori monastici e cantici gregoriani all’interno delle parti violente, stemperandole e aumentandone contemporaneamente l’impatto, come nel caso di “Surrounded By Blind Bigots”, che viene introdotta da “Subvenite”, solenne coro di monaci suggestivo ed oscuro. Ma spesso questi cantici si inseriscono, come dicevo prima, all’interno del brano e nel bel mezzo di riffs efferati, senza limitarsi a fungere da semplici intro; un esempio lampante è nel pesante rallentamento del brano “Suppurating Of Deception”, dove fanno capolino fondendosi alla perfezione con la struttura del pezzo. L’album prosegue su questa falsariga e le canzoni sono efficaci, anche se un tantino omogenee. La title track, posta in conclusione del lavoro lascia trasparire novità interessanti, proponendo un riffing più vario e soluzioni ritmiche insolite, con la sezione ritmica che spadroneggia. La produzione, ad opera di Stefano Morabito, è potente e dona una marcia in più alle composizioni. Meravigliosa la copertina, ad opera di Colin Marks di Rain Song Design (Exodus, Kataklysm, Fleshgod Apocalypse). Un album professionale sotto tutti gli aspetti, che farà la felicità dei deathsters più incalliti, che apprezzeranno anche quell’aura oscura conferita dai canti gregoriani.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10