(Valery Records) Un gradito ritorno per i fan del gothic rock: dopo cinque anni di silenzio tornano in pista i milanesi Bloody Mary. Ricordo bene l’entusiasmo che circondò le prime uscite della band, in un’epoca in cui internet ancora non aveva il peso che ha oggi, e le fanzine cartacee avevano ancora il loro mercato… ah, bei tempi! Lasciando stare la nostalgia vediamo allora le tracce di questo “Anno Zero”, che conferma quanto di buono espresso in passato dai lombardi. “I keep pretending” non perde un secondo e ci dispiega subito un gothic rock cristallino, laccato ed elegante, che mi ha fatto pensare ai Cure piuttosto che agli HIM o ai 69 Eyes. Certo, i richiami love e dark metal non mancheranno, ma continua a sembrarmi che la band sia più legata alla dark wave fine anni ’80/inizio anni ’90 che al sound finlandese di circa dieci anni dopo. Ritmi vagamente elettronici in “Crawling”, mentre “Chase the Nowhere” consente a Aldebran la sua interpretazione vocale più sorniona e ammaliante. “Concrete Jungle” sono tre minuti serrati dominati da tastiere onnipresenti; radiofonica “Judith” e ottima anche “Frozen”, il cui ritornello sornione si memorizza dopo due ascolti. “So far Away” è la ballad, sofferta e allo stesso tempo elegante; si chiude la maggiore durezza di “I am gonna miss you”. Una tracklist immediatamente fruibile, senza filler e molto accattivante: bravi e dannati i Bloody Mary, cui auguro traguardi di livello europeo.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10