(Black Widow) Terzo album per Blue Dawn, formazione genovese attiva dal 2009. Formata da musicisti di diversa estrazione, la band affonda le proprie radici negli anni ’70, fondendo i pesanti riffs doom dei Black Sabbath a sonorità progressive caratterizzati da pregevoli sezioni strumentali dove spesso fa capolino il suono dell’hammond, fino al dark di Black Widow e presenza di strumenti poco usati in ambito metal come il sax. Questa passione per le sonorità dei ’70’s non impedisce ai nostri di ricorrere talvolta a soluzioni più al passo con i tempi, con l’utilizzo di sintetizzatori, atti a creare particolari atmosfere cupe e fantascientifiche allo stesso tempo, mentre alcune parti vocali vengono effettate per aumentare l’enfasi di certi momenti. Tra i pezzi più esaltanti troviamo “Serpent’s Tongue” perfetto mix tra riffs sabbathiani, rock progressivo e psichedelia, con un ottimo assolo di chitarra nell’accelerazione finale. “Dancing On The Edge” e “Baal’s Demise” sono impreziositi da pregevoli inserti di sax, mentre “Black Trees” alterna delicati arpeggi di chitarra sorretti da percussioni a riffoni heavy ricchi di groove. Molto bella anche la cover di “Sorrows Of The Moon” dei Celtic Frost. Un album davvero notevole sotto ogni aspetto, ma che presenta un grande difetto sul quale non posso sorvolare: la pronuncia della lingua inglese è assolutamente da migliorare, e per quanto mi riguarda incide in maniera negativa in un platter che avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un capolavoro.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10