(Black Widow Records) Band genovese che al suo interno conta la presenza di Davide Bruzzi, già componente de Il Segno Del Comando. Band votata a sonorità care alla Black Widow Records, sempre di Genova, ovvero l’intreccio tra occult, doom, dark e gothic attraverso un atteggiamento doverosamente prog su certe sfumature. Bruzzi e Andrea Martino alle chitarre, Enrico Lanciaprima, basso e voce, e la cantante Monica Santo. Si entra nella notte con “Reflections from an Unseen World”, attraverso un sound robusto edificato da un agile ma cospicua sezione ritmica e da un riffing che sa essere sia buon muro sonoro quanto un fluente scorrere melodico con un certo spessore stilistico. Il contrappunto vocale della Martino, melodioso quanto inquietante a momenti, è la giusta equilibratura del tutto. Interessante l’inserzione ben bilanciata di tastiere e sintetizzatori, con lo stesso Bruzzi ad operarli. A proposito di tasti bianchi e neri, entra in gioco anche Fulvio Pereda al Mellotron e tablas nel brano “Shades”. Sabbathiano e luciferino l’album, incantevole nelle sue cadenze che a tratti ricordano anche i migliori e decadenti Celtic Frost del mai troppo celebrato “Into The Pandemonium”. In questo caso si pensi a “Praise of Folly”. Lo sviluppo e procedere dei pezzi sono danze nere, rituali, sono ombre e mettono timore. Suoni brillanti ma cadenze possenti e marcate, fitte di tenebre che le avvolgono. Per rafforzare questo clima c’è anche una ripresa di “Who Are You” dei Black Sabbath che la band rende propria grazie a un processo di sottrazione rendendola più snella, leggera.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10