(code666) Uno dei problemi, e limiti, della musica di oggi è il fatto di non sapersi rinnovare se non solo attraverso una sovrapposizione di modelli già noti. Nel metal c’è, ad esempio, un recupero del thrash metal, innestandolo in percorsi death metal o addirittura nel black. L’arrivo di un album come “Revolution Is Dead!” è un qualcosa di salutare. Non che il metal degli svizzeri sia innovativo, ma appunto la fusione di alcuni stili e filtrati attraverso chiavi di lettura personali, permette all’album di concedere all’ascoltatore metallaro medio una boccata d’aria fresca. Tra queste chiavi la figura di un sassofonista, Marc, e un manipolo di ospiti ovvero Anna Murphy e Chrigel Glanzmann (Eluveitie), Managarm (Varg), Markus Baltes (Autumnblaze), Schwadorf (The Vision Bleack), Cristoph Ziegler (Vinterriket), Fredy Schnyder (Nucleus Torn), Dorian M.Nellen (Amon). Il tutto contribuisce a creare un’atmosfera avvincente e che concede pochissimi cali nel coinvolgimento che la musica riesce ad offrire. L’iniziale “Putting Hearts Together” vede un incipit thrash/death metal nella norma, poi l’inserto del sassofono e la voce di Anna Murphy oltre all’uso di spunti solisti sul rock e atmosfere struggenti, con accordi quasi alternative metal, permettono di capire da subito dove i Blutmond finiranno con il resto della scaletta. Innegabile che il sassofono e i suoi periodici inserimenti rappresentano un elemento caratterizzante, non sono però da meno diversi contrappunti vocali (l’apporto della voce femminile potrebbe essere qualcosa sul quale puntare in futuro) e una struttura dei brani a tratti sul progressive. “Pas De Deux” vede una certa rabbia nella sua anima metal, ma viene stemperata appunto da una improvvisa atmosfera docile, creata da chitarra acustica, sassofono, basso e un drumming in doppia cassa che lascia presagire ad una ripresa violenta del tema. Tra accelerazioni, thrash, death metal e metal moderno, i Blutmord costruiscono oltre un’ora di musica. Da citare anche “Absolution Lies in Evolution”, la quale mi ha ricordato gli Anathema di molti anni fa (era “Judgment”) ma che incontrano i Radiohead (sempre di molti anni fa). In questa canzone, come in “Moonlit Chair™” e “Attention Whore! (Lost in Bliss)” (un brano eccezionale) subentra anche l’uso dell’elettronica e creando maggiore enfasi. Adesso basta, non occorre fare una track by track dell’album. Sappiate che in esso troverete del metal, sicuramente attuale ma di sostanza, sperimentazioni, mai eccessive, e un songwriting che tutto sommato va a diversificarsi il più possibile. Probabilmente “Revolution Is Dead!” è un po’ l’album adatto ai metallari di questo nuovo millennio, ma non solo.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10