(Century Media) Lo si dichiara già in apertura che questo nuovo album di Ice-T e soci è fantastico! Forse tra le cose migliori di questa band dalla quale il frontman Ice-T ha scalato il successo affermandosi artisticamente e divenendo poi produttore, attore e addirittura doppiatore. Non si nasconde anche una certa dose di mestiere, mirata a costruire un album che riesca a essere assimilabile e in grado di dare l’impressione di spare fuori ondate di energia. Galvanizzano l’ascoltatore i Body Count, con le proprie contaminazioni metal, rap, hip hop e via dicendo, per un crossover d’altri tempi ma dai suoni moderni e ben pompati. Tuttavia ogni canzone funziona, ogni grammo di riff è l’equivalente di un macigno che rotola inarrestabile. Collaborazioni di grande prestigio per questo album, con Dave Mustaine, Randy Blythe, Max Cavalera e addirittura due cover cucite insieme degli Slayer: le immortali Raining Blood e Post Mortem. Partecipazioni che aumentano la quota di appeal dell’album, fanno cassa di risonanza, ma è pur vero che i Body Count coltivano da anni dei buoni rapporti con tanti personaggi della scena metal statunitense e non. Il mostro, la bestia che si agita nelle pieghe testuali dè quello delle ‘streets’, quello di una sopravvivenza ai limiti del tutto e decide regole che contornano quelle che regolano un’intera società. Bande, gang, dissenso, opposizione a te, agli altri, al sistema, al mondo intero per cementificare il proprio io. C’è da perdere la testa in tutto questo veleno che si distende su strutture thrash, hardcore, nu metal e determinate da una console che Will Putney (già collaborato con la band, ma anche con Exhumed, Thy Art Is Murder, Like Moths To Flame e altri) manovra con estro e valorizza l’arte di questi sessantenni.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10