(Cyclone Empire) Ascoltare gli olandesi Bodyfarm fa venire quell’intimo desiderio di fracassare tutto, devastare qualsiasi cosa, fare terra bruciata, incendiare, far esplodere… voglia di radere tutto al suolo, il tutto con un autolesionismo spietato che porta ad un amorevole massacro delle vertebre, ossa in frantumi, muscoli contusi avviati verso la necrosi. “Malevolence” del 2012 aveva dimostrato che i Bodyfarm sono una band cazzuta con grandi capacità ed un gusto stilistico intramontabile che riesce a mescolare tecnica con riff concepiti solamente per scatenare un headbanging mortale. “The Coming Scourge” dell’anno successivo confermò la direzione, offrendo quaranta minuti di massacro assoluto. Poi con una “gestazione” di due anni arriva questo “Battle Breed”, un titolo perfetto -razza da battaglia- in quanto non c’è nessuna delle undici canzoni (bonus-track compresa) che non istighi alla violenza, alla rissa, all’incazzamento compulsivo! Tre quarti d’ora di negazione dell’armonia della natura, di cancellazione di qualsiasi dannato concetto di pace, amore e fraternità. “Hell March”, l’intro, crea la gusta ansia che “The Dark Age” esalta immediatamente con un riff feroce ed un growl privo di pietà, mentre le chitarre fischiano, gridano, ululano. “Saxon Victory” è violenta, inneggia ai capitoli più efferati dei Sodom, ed affila i coltelli per “Dawn Of Defeat”: pesante, veloce e maledettamente pericolosa da metà durata, con quel riff oscuro, decadente e crudele. Intensità tecnica con “Last Crusade”, quasi Amon Amarth dopo un mix letale di cocaina e varie altre sostanze velenose. Profonda e tetra “Prince Of Wallachia”, mentre la perfetta colonna sonora per la fine violenta di una vita umana risulta essere “Storming Revolution”… un pezzo tirato che a metà strada materializza ‘IL’ riff terminale! Esaltante “Wolfpack”, estrema “Death By Fire”, mentre è quasi una roulette russa con tutto il tamburo carico la bonus “Slaves Of War”. Avete voglia di morte? Gola secca ed un po’ di sete di sangue? Quel languorino che vi attira verso mucchi di corpi senza vita? “Battle Breed” è la risposta definitiva.
(Luca Zakk) Voto: 9/10