(Minotauro Records) Salto indietro nel tempo. Salto indietro verso un sogno tutto italiano che, come spesso succede nel rock, in Italia rimane allo stato di sogno. Grazie alla Minotauro Records questo è veramente un viaggio indietro nel tempo, una nuova vita a ciò che è stato, dai più, completamente dimenticato. Anno 1989: L’hard rock stava finendo la sua epoca, i Motley Crue erano ai vertici del successo. Qui in Italia le cose non erano facili, non c’era nessuna Los Angeles in fermento, nessuna strip, nessuna ribellione a quella patetica musica che ci portiamo dietro ancora adesso. Era già tanto riuscire a farsi recensire da testate estere (come Kerrang!), cosa che i Boohoos riuscirono a fare (con un ottimo voto); Anno 1989: la band italiana aveva già un disco fuori, e la line up nella quale militava Paul Chain era appena cambiata. “Rock For Real” mostrava infatti differenze, un orientamento marcato verso un ottimo hard rock; la copertina stessa era un invito ad una atmosfera deviata, sballata, estrema: il cantante, guanti in pelle, giubbotto in pelle, che abbraccia da dietro una ragazza con addosso SOLO autoreggenti. Stupenda copertina, dannatamente hard rock. E molto bello anche il disco che ora gode di nuova vita grazie a questa indovinata re-release. E’ forse vero che OGGI sono tempi buoni per questa musica, per questa proposta. Forse l’errore è stato solo il timing? Però non ci sono dubbi, questi tre quarti d’ora sono godibili, sono validi, sono suonati benissimo, sono prodotti perfettamente e suonano decisamente internazionali, anche grazie all’ottimo inglese di Alex (cantante già definito il Mike Monroe Italiano, cosa che sottoscrivo). Stupenda “Catwoman”, irresistibile. Stupefacente il calore blues dello strumentale “For Absent Friends”. Hard rock con una direzione garage/punk su “King’s Promenade”, mentre l’opener “Heartbeat City” è energia totale, esattamente come la fantastica “Bad Loser Bad Loser”. Risulta invece geniale l’atmosfera southern di “Soldier Of Fortune”, pezzo veramente indovinato. Un po’ perché, forse, mancavano gli stimoli. Un po’ perché forse siamo noi Italiani fatti così. Un po’ perché la band evolvette, cambiò, andò, tornò, nacque, murì. Ma sono del parere che bands come i Boohoos dovrebbero essere ancora in giro. Attivi. Con una decina di album in discografia. E’ triste pensare che dopo vite estreme, milioni di dischi venduti, i sopra citati Motley Crue stanno per fare il tour dei saluti, per godersi una brillante pensione. E bands come i Boohoos? Dimenticati. Ignorati. Morti. Una re-release necessaria, per non dimenticare capitoli della storia del rock, alla quale anche la scena Italiana ha contribuito, con fatica e sudore in quanto qui, nel Bel Paese, fare rock è un po’ visto come irrompere sventolando una bandiera rossa ad un raduno di nazisti, o mettersi ad adorare satana in piazza nel Vaticano: azioni sicuramente molto più facili che diventare una rock star tricolore.
(Luca Zakk) Voto: s.v.