(Minotauro Records) Il 1990 è l’anno del secondo e omonimo album dei Bootlegs, forse la più celebre formazione thrash/speed metal d’Islanda e che in questo momento è oggetto dell’attenzione della nostrana Minotauro Records che ripropone l’album in una curata confezione digipack. I Bootlegs hanno saputo creare un sound che allaccia hard & heavy, speed e thrash metal e degenerazioni crossover non molto distanti dai DRI o i SOD, come nel caso della graziosa “SOD II”, ma gli esempi si sprecano e sono tutti ubicati nel corso o passaggi di qualche canzone del lotto. La partenza dell’opener “Forleikur” è uno sprint epico accattivante e con qualche leggero cenno dei Megadeth prima maniera. “Angun” che dimostra come il lato solista del lavoro delle chitarre sia uno dei punti di forza in questa band capace di assestare una serie di pezzi che hanno umori e sembianze sempre diverse tra loro. Atmosfere, melodie, scenari che vanno dall’allegro e canzonatorio (vedi “Vögguvisa” o la schizofrenica “Gamli Nói”) al torbido e oscuramente heavy e, come anche nel caso del primo album, anche di linee hard rock (“Tippikal”). La vivacità espressiva e l’attitudine allegra portano l’ascoltatore di fronte ad una serie di canzoni tirate e ricche. Questa release fu una seconda prova davvero maiuscola per i Bootlegs e che la Minotauro arricchisce con una serie di pezzi live, di buona qualità, eseguiti dieci anni dopo “Bootlegs” ma sempre nello stesso spirito selvaggiamente anni ’80.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10