(Gates of Hell Records) Il quarto album dei tedeschi Booze Control segue a “The Lizard Rider”, del 2016, che mi aveva mostrato una band dall’ottimo potenziale. “Forgotten Lands” è forse leggermente inferiore al suo predecessore, ma comunque tiene alta la bandiera del metallo classico. Heavy/speed vintage ma non lanciato a velocità folle per la titletrack, che recupera anche qualcosa dell’europower primordiale. “Attack of the Axemen” fonda tutto su uno stop’n’go davvero indovinato, mentre la solida “Of the Deep” paga forse una lunghezza eccessiva e qualche fraseggio di troppo. Ottime trame chitarristiche per “Praying Mantis”, che recupera lo speed più genuino; un paio di acuti di David Kuri sono lancinanti… Come nel debut abbiamo un brano che cede a un riff e a tonalità epiche, molto di stampo americano: in questo caso si tratta di “Playing with Fire”, forse la vetta del disco. I nostri provano anche un approccio più classico e muscolare con “Doom of Sargoth”, brano dal riff priestiano e dalla resa potente; la conclusiva “Cydonian Sands” tenta nuovamente la strada dell’epic, con risultati buoni ma non spettacolari. Si può fare di meglio ma i defenders apprezzeranno certamente.
(René Urkus) Voto: 7/10