(Infernö Records) A volte, per inquadrare genere e natura di una band basta una foto promozionale: i tedeschi Booze Control non si nascondono certo, la copertina fuga ogni dubbio, e il loro terzo disco “The Lizard Rider” procede (ma piacevolmente, sia chiaro) lungo binari stabiliti ormai da 35 anni. “The Wizard” ci immette subito nel mondo dell’heavy/speed vintage: chi stravede per tutte quelle formazioni svedesi e canadesi alla Enforcer, Striker, Helvetets Port e compagnia ‘filologicamente attenta’ può accomodarsi senza timore. Piacevoli scorribande delle chitarre in “Vile Temptress”, mentre “Nevermore” è dotata di un afflato più epico. Dal sapore antico le armonizzazioni di “Gravelord”; “Metal Frenzy” tiene fede al proprio nome, con delle partiture di speed genuino e frizzante, mentre “Vera” indovina una melodia cantabile anche in un genere ruvido come questo. La conclusiva “Exciter” è un godibile omaggio ai Priest. Un album che funziona.
(René Urkus) Voto: 7,5/10