(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Undicesimo album per questo duo, undicesima espressione di cinica violenza, amplificata da un sentore cosmico-industriale, ormai marchio di fabbrica della band elvetica. Oltre ogni impostazione convenzionale del black, con chitarre ai limiti, atmosfere sulfuree e soffocanti, synth spietati e drum machine scatenata. Album scandito da brani lunghi, fitti, saturi, con una quantità di dettagli incredibile, da scoprire ascolto dopo ascolto. Una manifestazione violenta di sublime caos estremo, qui reso trionfale, epico, leggendario. Un freddo siderale incompatibile con la vita e trasformato in musica tanto estrema quanto dannatamente carnale. Otto brani privi di pietà, belligeranti e disumani, tranne per la conclusiva “Royaumes De Poussière Et De Cendre”, la quale con la sua profondità, il suo mid tempo e la sua atmosfera avvolgente, sembra quasi dichiarare che i Borgne non hanno limiti stilistici… cosa che dal 1998 in poi abbiamo potuto verificare e confermare con destabilizzante certezza.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10