(Sepulchral Productions) L’etichetta canadese, del Quebec, Sepulchral mette sotto la sua ala protettrice l’album di questa band che, per la prima volta nella storia dell’etichetta, non è canadese bensì svizzera. I Borgne sono attivi da almeno tredici anni e sono al quinto album. Borgne è un progetto di Bornyhake, anche con Enoid ed ex-Krigar, il quale suona tutti gli strumenti possibili, violoncello compreso, ma in questa opera è stato affiancato da XaX (ex-Disaster, ex-Unborned, ex-Sword), Lady Kaos (ex-Ipsum), Ardelean (ex-Krigar, Fosse, Euclidean) e Quaoar (Astral Silence), ovvero una pletora di personaggi ombrosi per definire questo industrial/atmospheric/black metal. Uso copioso di synth, i quali imbastiscono la meravigliosa “Fall of the Lost Souls”, ben oltre cinque minuti di ambient maledetto, oltre a sorreggere le melodie marziali e solenni dei pezzi. I pezzi poi, ovviamente lunghi, infiniti: una tortura dell’anima senza fine, attraverso suoni dilatati, feroci, freddi, black metal. Gelo che cala su ogni composizione e sulle distorsioni delle chitarre le quali fungono da tappeto ad ogni scenario, le melodie le fanno le tastiere, i comparti vocali e tutte le diavolerie usate per creare quelle nenie tristi e millenarie. Quella durata infinita dei sei brani (si va da quei 5’ e passa dell’apertura ai quasi 15’) potrebbe essere un punto debole. Quanti reggerebbero questi atti soffocanti e brutali, ma tuttavia intrisi di una epica malferma e spettrale?
(Alberto Vitale) Voto: 7/10