(Amor Fati Productions) L’entità (quasi) misteriosa che si cela dietro questa altrettanto misteriosa realtà, in occasione del debutto del 2021 affermò: La musica e SOLO la musica ha importanza. Tutto il resto è futile: ecco, la musica di Bræ non è certo qualcosa di semplice o facilmente fruibile e sarebbe un errore non ascoltare con profondità le perversioni sonore di questo duo internazionale. Con un titolo in svedese (il paese di origine di uno dei due membri, in inglese potrebbe suonare come ‘Of apparitions beyond all’), l’album massacra l’etere con due soli brani, quaranta minuti abbondanti appartenenti all’estremismo fondamentalista del lato estremo del black metal: vecchia, vecchissima scuola, una produzione perversa che massacra la stabilità psichica, con il putiferio delle chitarre che si mescola con l’ossessività della batteria, mentre tutto viene reso ancor più diabolico da un growl disumano appartenente ad una dimensione non terrena, sicuramente non umana. È favoloso, però, persistere nel lungo ascolto per poter poi scoprire momenti epici, mid tempo intensi che proseguono fino a parentesi atmosferiche a base di synth… e tutto anche dopo dieci minuti di furia cieca ed odio assoluto… mettendo in evidenza che Bræ non è da sottovalutare, che non è da ascoltare superficialmente e, soprattuto, che non si tratta solo di rumore e velocità massima, ma anche atmosfera, ricercatezza e cinismo compositivo. Il primo dei due brani, “I Nattskrud Viska”, mette proprio in evidenza questo libertinaggio pazzesco, offrendo un lungo settore di black metal putrito e deliziosamente lo-fi, seguito dalla bellezza e dalla buona produzione di parentesi ambient o dedicate ad una favolosa chitarra acustica. Il secondo brano, “Efter Ålderdomens Tid”, un po’ inverte la marcia: ambient, atmosfera, oscurità meravigliosamente e suggestivamente dipinta, prima, black metal lacerante e spietato, poi. Un’opera micidiale che porta la non ben dichiarata firma di dello svedese Swartadauþuz (autore di innumerevoli altri progetti) e del belga Déhà (Cult of Erinyes, Déhà e molti altri progetti) Aspettatevi il solito giudizio da parte dei comuni mortali: rumore, registrazione pessima e nessuna forma d’arte… ma i pochi eletti avranno un’opinione diversa, in quanto saranno in grado di vedere la pura forma d’arte che “Av Vålnader Bortom Allt” rappresenta!
(Luca Zakk) Voto: 8/10