(Magnetic Eye Records) Dopo la morte in un incidente stradale di Tim Bryan, il chitarrista dei Toke, l’amico Bronco, bassista e voce, insieme al batterista JP decidono di continuare sottoforma di un’altra band. Arruolato il chitarrista Vic, i tre adottano proprio il nome del frontman e bassista per identificare questa nuova avventura, inaugurata con il primo album omonimo. La Magentic Eye, etichetta attenta a certe sonorità, appone il proprio sigillo di qualità su questo opulento stile che fonde lo sludge con il doom, con qualche richiamo al southern. I Bronco sono del North Carolina e suonano in maniera imponente. Il basso amplia questi riff grossi e maestosi, mentre il suonare di JP è scandito, solenne. La voce di Bronco è roca, ringhiante. Il trio sceglie spesso dei tempi lenti, facendo solo qualche eccezione nell’aumentare i giri, come in “Light of God”. Un procedere in maniera pachidermica il più delle volte, lasciando così decantare tranquillamente questi riff ossuti e poderosi. I Bronco eseguono pezzi dai diversi minutaggi e quelli più vasti, come “Ride Eternal” oppure “Legion”, ad un certo punto prendono una direzione imprevedibile e rappresentano i momenti meno coinvolgenti dell’album. Le composizioni medie invece sono fatte di uno sviluppo che appare naturale, consequenziale. Come ad esempio lo stuzzicante doom di “Night the Lights Went out in Georgia”, oppure la sabbathiana “Fades All” e la già citata “Light of God” vagamente incline ai Motörhead.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10