(Innerstrength Records) Trio di Buffalo che dopo due album autoprodotti, firma un accordo con un’etichetta per questo arrabbiatissimo album. I Bungler pestano i propri strumenti per ottenere un hardcore dalle forti inflessioni alternative e post, oltre che a un’ossatura a volte di tipo punk. Non è un hardcore puro, ma è comunque da esso che i Bungler partono. Voce arrabbiata, urlante, nervosa, batteria estremamente agile e chitarra piuttosto dinamica nel passare da fasi statiche a impennate noise o sfuriate di stampo hardcore, senza contare le sortite in puro punk rock, come in “Dead Breath”, oppure nei colpi che guardano al metalcore come in “Drowning in Oil”. “The Nature of Being New” è un album piuttosto vario, scostando via la coltre della rabbia che impatta sull’ascoltatore come l’aggressione di un qualche folle, ci si rende conto di come il drumming faccia un lavoro d’accompagnamento fino a partecipare alle diverse variazioni nelle strutture del rffing o nell’atmosfera e nello stile. Le chitarre sono vestite da una distorsione cupa, roboante e in questo poi gioca anche il fatto che il basso le doppia, per tanto il risultato è quello di avere note si cupe ma che appiattiscono il basso stesso. La sei corde in alcuni casi svolge un lavoro di sperimentazione come nel noise-rumorista di “Marrow” e “Rotting Fruit (Is for the Birds)”. Un lavoro stupefacente per quanto riesca a snervare e sfiancare l’ascoltatore con quell’urlare massacrante, ma ancora di più per come i Bungler riescano a infondere in queste dodici canzoni un taglio sperimentale per un crossover da nuovo millennio.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10