(Profound Lore / La Tempesta International) È al terzo album la band che prende il suo nome da quello del celebre cineasta spagnolo Luis Buñuel. Il chitarrista Xabier Iriondo (Afterhours), il cantante Eugene S. Robinson (Oxbow), il bassista Andrea Lombardini e il batterista Francesco Valente (Il Teatro Degli Orrori e altri) rimestano nel proprio calderone sonorità di natura noise, con elementi sludge, ovviamente di psichedelia e con un risultato tutto sommato variegato nell’identità dei pezzi ma su un totale finale forse incerto. Suoni graffianti, atmosfere sature di allucinazioni, vagheggiamenti, rabbia e emozioni pungenti, in una direzione musicale a tratti altalenante. Il comparto ritmico è muscolare, soprattutto le linee del basso, mentre la chitarra è in perenne duello o comunque contrapposta al cantare istrionico e a volte simpaticamente isterico del comunque formidabile Eugene S. Robinson. Il tutto appare minimale, succinto nella sua identità che a onore del vero muta in ogni pezzo, tuttavia quell’istinto pseudo punk di andare oltre schemi predefiniti alla lunga fa girare la testa.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10