(Massacre Records) Si avviano con eleganza verso i venticinque anni di attività i tedeschi Burden Of Grief. Dopo l’intro “Inception”, “Eye of the Storm” per quanto manifesti un po’ di mestiere, è tuttavia l’esempio più chiaro di come i BOG siano consolidati e bravi a creare un melodic death metal sano. Coinvolgenti, spigliati, onesti nel rispettare il genere, i tedeschi sono dunque al settimo album con un buono stato di forma. Tuttavia se la prima parte presenta qualche pezzo davvero micidiale, con assoli e armonizzazioni memorabili, la seconda parte la peculiarità delle melodie viene meno. Una seconda parte dove sembra essere la forza la migliore alleata dei brani. “Zero Gravity” ad esempio, con il suo groove, il thrash e i suoi nervosismi. A conti fatti però non c’è un calo sostanziale nell’album. “Killing Spree” non accetta il gioco della velocità nella sua totalità, dunque con ritmo blando e scatti misurati, con i riff che decidono loro le andature, si candida ad essere la canzone forse più heavy nel contesto dell’album, nonché la meno prevedibile. Buona sintonia tra le chitarre di Philipp Hanfland e Johannes Rudolph, in ogni nota, soluzione e idea. Il basso di Florian Bauer si ritaglia un suo spazio e restituisce un discreta profondità al sound. “Eye of the Storm” presenta un pacchetto di buoni pezzi e una sana attitudine verso il genere, da parte di una band ancora in salute.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10