nburiedsouls(autoproduzione) Nel dicembre del 2015 arrivò in redazione un comunicato stampa che segnalava lo streaming dell’album “The Crossing” (QUI) degli svizzeri Buried Souls. L’album mostra un sound sludge-stoner metal, forte anche di una radice rock-blues che spesso fa capolino nelle maglie dei pezzi. Un notevole groove, un’atmosfera generale ruvida e un cantato isterico e nervoso restituiscono all’album un impatto al vetriolo. È dunque passato poi un anno dalla pubblicazione di “The Crossing” e l’opera di promozione da parte della band di Losanna non si è ancora fermata. In questi tempi il flusso d’informazione è elevato, la quantità di musica proposta alla gente anche di più e oltretutto i modi per ascoltare musica sono cambiati. Riflessione che appare opportuna per spiegare ai lettori come mai si proponga un lavoro uscito da almeno 10 mesi. La band di Losanna mostra scatti alla Metallica, cioè nettamente thrash, per non parlare di come in “Mind”, ma anche altrove, essa chiuda con un impennata death-grind. Sono gesti inconsulti, schizzati, eppure non appaiono estemporanei, ma come una inevitabile conseguenza del tutto. Oltre mezz’ora di intensità, di tempesta e di ventate melodiche, vestite da distorsioni sature, grumose e roche che fanno pensare al sound dei Buried Souls opportunamente vicino al noise. “The Crossing” colpisce per essere un insieme di cose, suoni, stili e modi di concepire riff, pattern e progressioni della musica che sembrano essere la sintesi di almeno venti anni di metal e noise insieme. Non è un sound ardito, ma concretamente organizzato nella sua folle logica compositiva.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10