(Fire Was Born Rec.) Tra il 2012 e novembre scorso questa formazione del novarese ha realizzato diverse cose e in ultimo questo “Ascent”, il quale credo sia tacciato come un EP, ma gli otto pezzi raggiungono 34′ totali e io lo considererei quasi un album. Che suonino metalcore lo si capisce ampiamente dal monicker. Il metalcore in Italia sta attecchendo bene, nuove formazioni si fanno avanti e la concorrenza è divenuta forte e di conseguenza non c’è ancora una reale serie di band che guidano questo filone. I Burn After Me tuttavia qualcosina in più rispetto alla media generale sembrano dimostrarlo. “Ascent” rispecchia i caratteri del genere, ma allo stesso tempo amplifica il fattore metal tra i tipici breakdown e riff che sanno anche essere snelli, questo lavoro dimostra una buona solidità. Il comparto vocale vede diversi cori, anche gli abituali ritornelli e inserti in clean vocals che tagliano l’aggressività del cantato, la quale in alcuni casi su basi massicce e pesantissime quasi fa venire in mente un deathcore non troppo muscolare. La melodia però è sempre dietro l’angolo, ma una deriva eccessiva non viene mai raggiunta. Molto belle “2nd to None”, l’elettronica ed atipica title track, “Revive the Lights”, con i suoi momenti melodic death metal, e l’incalzante “Head Down”, seguita dalla conclusiva “Abductions” vera sintesi di tutto il sound e songwriting dei BAM. E’ un lavoro in definitiva piacevole, credo anche per chi abitualmente non frequenta questi territori sonori. La produzione è ottima, la band ci ha messo il massimo impegno, “Ascent” dimostra avere una qualità non comune pur non offrendo novità; adesso c’è solo da sperare che i Burn After Me per il futuro ci mettano ancora di più per non sembrare una delle tante band metalcore.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10