(Limb Music) I trevigiani Burning Black, che pubblicano il proprio terzo album dopo uno iato di ben cinque anni, sono la power metal band italiana più statunitense che mi sia mai capitato di recensire!!! Scherzi a parte, nel sound di questo “Remission of Sin” si avverte davvero un feeling a stelle e strisce, e il disco mi ha ricordato, per motivi differenti, sia i Vicious Rumors che i Crimson Glory. “Mercenary of War” non spara tutto in velocità, ma si fonda su compattezza, solidità e un buon refrain; “Flag of Rock” è invece un ottimo singolo, con suoni e tonalità che ricordano gli Avantasia più aggressivi (sì, lo so, una formazione europea… ma sappiate che è il brano più leggero del lotto!). Tosta e ruvida “Crucified Heart”, con una prestazione al vetriolo di Dan Ainlay, mentre “Visionary in a primitive Future” alza il tiro con cori e atmosfere epiche. A fine scaletta abbiamo un’altra mirabile tirata dai toni us, “Far away”, e il fascino vicino all’hard rock di “True Metal Jacket”. Un album che i cultori delle sonorità più tese e graffianti in ambito power possono acquistare senza alcuna esitazione.
(René Urkus) Voto: 7,5/10