(Eisenwald) Slesia, una regione antica e teatro di tante vicissitudini, contese. Oggi è per la maggior parte polacca, ma anche e in misura ovviamente minore della repubblica Ceca e Germania. Da qui proviene Michal Krawczuk, titolare di questo progetto di stampo folk. Dal 2016 Krawczuk racconta della connessione tra uomo e natura, di spiritualità e della vita e morte. Insomma, si parla dell’uomo e del suo contesto, anzi da quello dal quale proviene e che l’uomo ha smarrito colpevolmente. “Visions” è una raccolta con tre nuove canzoni, una cover dei Coil e versioni alternative di pezzi già editi, in particolare da demo e EP. Il materiale più vecchio è stato restaurato e interamente, grazie a un missaggio rifatto e masterizzazione delle piste registrate. Qualcosa di profondo nei pezzi: la voce, l’acustica e atmosfere date da tastiere, presumibilmente, e da una passionale e profonda voglia di sentire le radici dell’uomo con la terra. C’è malinconia, c’è sogno, c’è intimismo in “Visions”, c’è un’atmosfera personale e con esempi di folk-ambient. C’è l’artista che canta e suona in questa musica, eppure tutto è un inno all’uomo che riflette su dove sia andato a finire, mentre i suoi ricordi e il passato non smettono di chiamarlo da lontano.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10