(Trollmusic) Rarefatto nordic folk nel terzo album dei norvegesi Byrdi: fa piacere vedere come un genere veramente di nicchia stia prendendo piede nel panorama musicale di questi anni, regalando agli ascoltatori canzoni pregne d’atmosfera antica e sacrale. “Birjing”, che significa ‘inizio’, allinea otto brani. I cori imponenti di “Solsnu” fanno certamente pensare ai Wardruna come ai Neun Welten; i dieci minuti di “Geirodd” si snodano prevalentemente su scenari solari, positivi, bucolici. Mistica “Eg”, con il suo andare lento e ieratico, mentre “Huldre” è forse l’unico brano con dei passaggi giocosi. Peccato che “Heim” (ben nove minuti) si riveli tediosa e monocorde! Addirittura un flauto da King Crimson ci accoglie in “Byrdi”, prima che la mesta titletrack strumentale ci accompagni alla fine. Al netto dunque di un brano poco indovinato, “Birjing” sa tessere le giuste trame sonore, ed evoca all’ascoltatore gli scenari di un Nordeuropa selvaggio, silenzioso e prevalentemente freddo.
(René Urkus) Voto: 7/10