(Total Metal Records) I thrashers ucraini Crusher sono incavolati di brutto e questo esordio (preceduto solo da un EP due anni fa) lo dimostra pienamente. Sono carichi, aggressivi, cavalcano riff serrati e li domano con qualche mid-tempo, così fanno anche presa sull’ascoltatore, oltre a spaventarlo per come sono intransigenti. Lo sono perché “Endless Torment” sembra un lavoro inciso all’epoca di “Impact Is Imminent” degli Exodus e “Den of Iniquity” è un pezzo che somiglia al clima di quell’album. Tutti i brani però potrebbero avere dei padrini: i Testament per la titletrack, la matrice tedesca per “Politishit”, tendente ai Sodom. Ci sono gli Slayer, e non solo per la cover di “Jesus Saves”, ma anche per le due conclusive “Living For” e “Thrasher in Hell”. E’ dunque un esordio figlio del tempo al quale l’orologio stilistico dei Crusher si è fermato. Alla compagine ucraina va il merito di rendere comunque efficaci i pezzi, per via alla buona preparazione dei singoli, e di costellarli con assoli ben eseguiti. Insomma, un album per i thrashers ortodossi.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10