(Nuclear Blast Records) Quarto lavoro in studio per i danesi Cabal, che si ripresentano sul mercato a tre anni di distanza dal sorprendente “Magno Interitus” (recensione qui), un album annichilente per furia e varietà, incorporando black metal, dubstep ed elettronica al deathcore che sin dagli esordi caratterizza il loro sound. “Everything Rots” presenta un nuovo rimescolamento nello stile della formazione scandinava, la quale abbandona quasi in toto la matrice blackened decisamente presente nelle precedenti release, in favore di un uso massiccio di inserti industrial, in grado di rendere ancora più fredda, violenta e marziale la proposta, cosa di cui possiamo renderci conto ascoltando la malatissima title track, glaciale e monolitica allo stesso tempo. L’album vede la collaborazione con diversi artisti, ad esempio Matthi dei Nasty, presente su “Unveiled”, sorta di crossover tra hardcore old style ed i Machine Head più violenti, oppure Aaron dei Ten 56, ospite nella industrial hip hop “Still Cursed”, mentre il violento rap/deathcore di “Sort Sommer”, scritto in collaborazione con Fabräk, è un’autentica scarica di adrenalina. I Cabal mostrano nuovamente che il deathcore è molto più che vocals estreme e breakdown, riuscendo contemporaneamente a restare fedeli al genere ed espanderne i confini.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10