(Debemur Morti Productions) Freddo, gelido e polare black metal proposto da californiani. L’assolata terra d’America non ha minimamente influenzato le intenzioni di stile di Tony Thomas, polistrumentista, e di Chelsea Murphy, cantante. I due sono affiancati dal batterista Yurii Kononov. La Murphy esprime uno scream lacerante, dannato. Tony Thomas si occupa di tutti gli strumenti, ad eccezione appunto della batteria di Kosonov. Il riffing è cadenzato, glaciale nelle distorsioni e le tastiere appesantiscono il tutto in stile Emperor degli esordi. Questo avviene nell’iniziale “Phosphenic Array”, composizione fatta di un black metal semplice,s partano e completamente legato agli stampi iniziali del genere. Il tutto viene espresso in maniera veloce. “Bound by Neon” presenta delle fasi atmospheric avulse dal metal e con un improvviso svisare della chitarra di Thomas in una maniera neo-Pink Floyd o comunque in una maniera psichedelica, galleggiando su dei sintetizzatori che rendono il tutto più atmospheric e al contempo spaziale. Questo pezzo è una delle cose migliori dell’album, soprattutto per come il trio viene fuori da questa fase psichedelica, aumentando il passo e la finalizzazione esecutiva evolvendosi verso lo scenario glaciale. Nel mentre i sintetizzatori continuano ad offrire un tocco etereo, elettronico. L’implementare fasi d’atmosfera o comunque ambient dai toni foschi si ripete in “Cascadian Waves” almeno nella sua prima metà. “Mercurial Invasion” riprende il suonare dell’opener già citata, suonando appunto in modo distruttivo e freddo. Difficile esprimersi sui due pezzi, dei quattro totali, di puro e canonico black metal che pur essendo gradevoli, presentano pochi elementi distintivi. Un uso diverso delle tastiere, quanto rifiniture soliste delle chitarre con fraseggi ben inseriti, sono appunto i momenti di distinzione dal marasma black metal. Ben più ampio il discorso compositivo, di stile e creativo per i due brani centrali, dove l’elemento ambient si combina appunto con il black metal. Ad ogni modo “Dreams of Fragmentation” è un lavoro incoraggiante per il futuro dei californiani Cailleach Calling.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10