(Autoproduzione) Chiunque abbia solo sentito nominare i Running Wild conosce già il pirata Calico Jack, cui è dedicato il brano conclusivo di “Port Royal”: per gli eretici, si tratta nientemeno che dell’inventore del Jolly Roger (la bandiera con il teschio e le sciabole). Questa simpatica band milanese, che si dedica naturalmente a un metal ‘corsaro’, omaggia il bucaniere fin dal monicker! I brani di questo ep d’esordio sono quattro, ma la durata complessiva del disco si aggira sui 25 minuti. “Where hat the Rum gone?” è una scatenata ballata da taverna, con un violino solista in bella evidenza, ma anche delle durezze (nel cantato e nel suono delle chitarre) che ci allontanano decisamente dal clima degli Alestorm. Si parla, naturalmente, del furto di rum su una nave e della ricerca del ‘colpevole’. “House of Jewelry” (metafora per… il bordello di Port Royal) è molto meno folk e piuttosto dalle parti di un power nervoso, con qualche elemento runningwildiano (ma è inevitabile), mentre è scatenata “Grog Jolly Grog!”, trascinante nella sua spontaneità. Si chiude con “Deadly Day in Bounty Bay”, che si apre su una lunga intro strumentale dai toni quasi epici, ma si sviluppa poi con suoni e ironie di chiaro ambito piratesco. Un ep che lascia ben sperare sotto tutti i profili, vediamo se adesso i Calico Jack riusciranno a diventare famosi come il personaggio che li ispira!
(Renato de Filippis) Voto: 7/10