(Autoproduzione) I marsigliesi Calling Of Lorme provengono da un singolo e un EP, ma adesso si completano con “Pygmalion”, il debut album che deve dare ampie spiegazioni su questo sound robusto ma pieno di melodie. I Francesi sono legati ad un metal ben solido, mai troppo veloce e agghindato dall’elettronica. Il risultato mi ricorda qualcosa a metà tra i Moonspell e i Samael di dieci anni fa ma il tutto rivisto in chiave tedesca. Infatti musicalmente “Pygmalion” è una buona coesione di gothic, cyber-metal, thrash e considerevoli influenze germaniche (tipo Rammstein); è comunque la scuola teutone il vero marchio dominante nei pezzi. Questo paesaggio di tematiche epiche, maestose, continuamente capaci di narrare, cioè di esprimere delle linee melodiche che si sviluppano nell’intero arco di ogni singola canzone, sono praticamente il sale di questo sound. I Calling Of Lorme hanno missato e masterizzato “Pygmalion” nello studio svedese Fredman, lo stesso di Arch Enemy e Dimmu Borgir, ovvero band capaci di suonare con toni di grandezza. Forse non è stato un caso che la band si sia rivolta lì; di certo il processo di finalizzazione dell’album, dopo le registrazioni, ha permesso ai Calling Of Lorme di creare un qualcosa di poderoso e lucente nei suoni. Alcuni brani però scivolano via senza troppi sussulti, pur mostrando una forza poderosa, il grado di composizione in alcuni casi si rivela piatto, troppo omogeneo. Complessivamente i Calling Of Lorme hanno un ottimo potenziale, ma devono arricchire ulteriormente il proprio songwriting per evitare di ripetersi.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10