(Iron Bonehead) La Iron Bonehead è una di quelle etichette che scava fino in fondo nell’underground internazionale, riuscendo a scovare chicche di estremismo sonoro molto interessanti. Questa volta è il turno degli spagnoli Calyx, i quali debuttano con questo feroce e coinvolgente “Vientos Arcaicos” (‘Venti Arcaici’, ndr). Il progetto nasce come studio duo, ormai nel 2013, per poi evolversi rapidamente verso la dimensione di band completa con una interessante attività live. Il sound si sviluppa su un black metal dalle pesanti influenze death, con tematiche strettamente legate al medio evo, epoca che si addice perfettamente alle divagazioni arcane del black ma anche alla violenza del death, senza dimenticare una interessante componente folk che la band riesce ad iniettare con maestria ed intelligenza (come si può sentire sull’esaltante “La Sima”). Tra leggende di origine iberica o dei Pirenei, la band mette in piedi un disco compatto, composto da otto validi brani, ben suonati, ben composti, ricchi di dettagli old-school e underground, ma anche provocanti, esaltanti ed indubbiamente coinvolgenti, tanto che quell’old-school radicato nel sound, riporta la band nei paraggi di mostri ‘sacri’ quali Master’s Hammer, Bathory, Tormentor, ma anche vecchi Satyricon e pure -più lievemente- i Candlemass. Spietata “La venganza de las Brujas”, melodica “Asedio Infernal”, tremolo impaziente su “Bajo el Firmamento Nocturno”, punkeggiante la title track, oscuramente epica “Bosque Muerto”, prima della conclusiva, tetra e catchy “Loarre”. Cantato in spagnolo, ma suonato con l’enfasi e l’impulsività che troviamo nell’underground di black nordico e death nord americano: una band vera, integra, pura… una band estrema che riesce a dimostrare tuttavia una palese appartenenza al metal più tradizionale.

(Luca Zakk) Voto: 8/10