(Auerbach Tonträger) Maestri, poeti e cantori, ovvero una divinità lombarda che offre all’umanità una nuova opera. Il dark-neofolk/musica da camera dei Camerata Mediolanense – il nome vuole appunto dire ‘gruppo di musicisti da camera di Milano’, prendendo a prestito anche il concetto di ‘camerata’ da un manipolo di letterati e studiosi di secoli fa – in realtà lo stile di questa orchestra non andrebbe sacrilegamente etichettato, perché il suo suonare è un’opera vasta quanto il mondo. “Atalanta Fugiens” è un’imponente, magistrale gemma sonora. Ben intagliata con arte ed estro. Le voci: Carmen D’Onofrio, Chiara Rolando e Desirée Corapi, sono le tre sacerdotesse che attraverso declamazioni e poesie, rituali e narrazioni, elevano un canto che sfonda le sfere celesti. Sono in otto i Camerata Mediolanense, più quattro musicisti accolti per l’occasione, ospiti. Le percussioni: Elena Previdi, Evor Ameisie, Manuel Aroldi, Marco Colombo, loro che giostrano anche altri strumenti, creano un’ossatura ritmica e sostanziale che rende marziale più scorci di questo nuovo album. Gli imperiosi sintetizzatori, capaci di essere anche eterei o infallibilmente soavi e supremi, nonché misteriosi. Questo album è, concettualmente, il ricavato di una lettura, ricerca e approfondimento del testo “Atalanta Fugiens” pubblicato nel 1617 e scritto dal medico, musicista e alchimista tedesco Michael Maier. Elena Previdi, come già indicato, è alle percussioni e ai sintetizzatori, suonatrice di clavicembalo e storica autrice del materiale inciso dalla band, segna un nuovo punto elevato della produzione, infatti per quanto “Atalanta Fugiens” sia maestoso, ispirato, solenne e ritualistico, nonché narrativo e impregnato di alchimia, ogni pezzo dell’album è parte di un flusso che invoglia all’ascolto. Quasi come a rendersi conto con curiosità di quanto questo collettivo riesca a fare o dove esso possa arrivare.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10

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