(Ván Records) Secondo album per gli oscuri ed occulti italiani Caronte, i quali rimangono fedeli alle loro sonorità tetre ed inospitali, dando origine ad un doom/stoner possente, sporco e graffiante. Ogni canzone non è certamente concepita per la diffusione di massa, per la radio o per un allegro pomeriggio con gli amici, considerando anche le imponenti durate unitarie (otto, nove, oltre i dieci minuti!) le quali portano il disco ad oltre un’ora di fumose atmosfere poco amichevoli, per nulla luminose, totalmente decadenti e malate. Le sonorità hanno una componente psichedelica, tanto è criptico il percorso sonoro, ossessivo, pesante e perfettamente in linea con quegli argomenti strettamente connessi a dipendenza, decesso, riti occulti, perversione ed esoterismo mistico. Registrato in maniera ottimale per questo genere, con un ottimo bilanciamento di strumenti e linee vocali sia pulite che vicine alla morte, “Church Of Shamanic Goetia” è un album si impone su un range molto basso dello spettro di frequenze, un album che destabilizza con suoni ed effetti volutamente disordinati e poco ospitali. Doom e stoner in senso assoluto, abbinati a percorsi atmosferici presi da rituali proibiti, con ogni dettaglio pensato per togliere speranze, opprimere l’ottimismo e dannare per l’eternità.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10