(autoprodotto) Metalcore. Certo, non rientra tra le preferenze di molti metallers tradizionali, siano essi fedeli a sonorità classiche o estreme. Ma sempre di metal si tratta, e nel caso dei Carson State si tratta di metallo rovente, devastante, travolgente. Lontani dai concetti ovvi e lontani dalla melodia di molte band metalcore, riescono ad integrare velocità e brutalità con armonia, stile e coinvolgimento sonoro. Sono bravissimi infatti nel risultare selvaggi, accarezzando idee quasi death metal, ma anche marcatamente orientati alla melodia, con deviazioni quasi pop e con un cantato pulito molto emozionale, intenso, toccante. La title track apre con brutalità immediata, spietata, ma sotto alla furia del singer si nota subito un riffing intelligente, che con inserti di elettronica si trasforma un un segmento cadenzato capace di creare pura demolizione. E dalla demolizione, emerge quel lato melodico con cantato pulito, evidenziando come questi ragazzi francesi siano in grado di connettere diversi atteggiamenti sonori con naturalezza ed intelligenza. Si sposta ai confini dell’industrial metal “Snake Eaters”, la quale usa diversi effetti non propriamente metal con chitarre letali ed il singer che si spinge all’estremo con un growl molto convincente. Veramente molto ben riuscita, nonostante la breve lunghezza, “Abandonned Pride”, piena di rabbia ma molto melodica, costruita su un drumming intenso e sempre molto nervoso. “Pretend & Despise” usa con intelligenza l’accompagnamento delle tastiere, e mette in piedi una progressione poderosa, violenta, costruita nuovamente su ottimi riff death metal, mentre la conclusiva “What Has Been Done” riassume le influenze, evidenziando anche certi accenni nu-metal. Un EP molto convincente, considerando che la band è giovanissima ed esiste dal 2013. Il livello compositivo e la capacità dei musicisti è ottima, e le vocals, sia growl che pulite sono di grande livello. I Carson State ora meritano provarci con il full length.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10