(Massacre Records) Incuriosito dal nome di questa band, ho cercato su internet il senso del singolare Cahtubodua… scoprendo che questa band belga ha scelto di chiamarsi come un’antica dea della guerra gallica (che letteralmente è invocata come ‘Corvo di Battaglia’). “Continuum” è il debut di questi fiamminghi, e si snoda attraverso un concept fantasy che ha anche risvolti psicologici. L’album, forte di undici brani e quattro intermezzi, per un totale di circa un’ora di musica, si apre sulla complessa ma stimolante “Abyss”, che unisce symphonic e folk in un ibrido che mette assieme Epica e qualcosa tipo i Fairyland. L’ariosa “Hero of Ages” può addirittura ricordare i primi Within Temptation, se non i Visions of Atlantis, mentre “The Fire” spinge più sull’estremo, mettendo in contraddizione ritmiche death con il violino. Folk molto svelto con “A Treacherous Maze”, solennemente orchestrale “Nightfall”; sono poi molto gradevoli i tre minuti alla Enya della dolce “A Tale of Redemption”. Dopo la vertigine operistica di “Deified”, il culmine del disco è naturalmente la suite “Apotheosis”, di oltre dieci minuti, attenta nel riassumere tutte le influenze del sound ma con un occhio in particolare alle parti più metal e veloci. Qui e lì c’è anche qualche elemento alla Eluveitie… le coordinate sonore sono molte e stimolanti, “Continuum” si fa ascoltare con piacere e nonostante la durata imponente non risulta mai prolisso.

(René Urkus) Voto: 7,5/10