(Nuclear Blast Records) Prosegue l’opera di rivisitazione dei Sepultura degli esordi da parte dei fratelli Cavalera, un anno dopo l’uscita di “Bestial Devastation” e “Morbid Visions” (recensione qui), registrati ex novo con le tecnologie moderne che hanno conferito ai due lavori un sound sicuramente più nitido e potente rispetto agli originali, anche se privo di quella grezza malvagità emanata. Nel caso di “Schizophrenia” il discorso è un po’ diverso, visto che questo lavoro vede l’abbandono degli stilemi death/black in favore di un approccio prettamente thrash, costruendo le fondamenta di quello che la band paulista avrebbe proposto pochi anni dopo con i capolavori “Beneath The Remains” e “Arise”. Uscito nel 1987, “Schizophrenia” è il classico album di transizione di una band pronta al grande salto, affamata e feroce, con un pugno di ottimi brani ma pochi mezzi a disposizione, ed infatti -quanto accettabile- la produzione non fu certo delle migliori, anche se si lasciava ascoltare. La nuova versione ad opera dei fratelli Cavalera rende finalmente giustizia a queste composizioni grazie ad un sound decisamente più nitido, ma che allo stesso tempo rimane sporco quel tanto che basta per non snaturarne l’essenza originaria. La scaletta è identica a quella del 1987, ad eccezione dell’ultimo brano, inedito ed intitolato “Nightmares Of Delirium”, gran bella legnata che nulla ha da invidiare ai pezzi finiti nella tracklist nell’87. In buona sostanza, l’album è estremamente godibile ed in grado di regalare le stesse identiche emozioni dell’originale ma con un sound che, come detto, rende giustizia alle composizioni.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10