(Petrichor) Il genere di questa band americana nata da ceneri di altri act prettamente metal è definibile come goth n’ roll / deathrock, un genere che emana sensazioni anni ’80, con molta oscurità gotica, espressa con sublime bellezza e violenza sonora. Ci sono linee vocali seducenti, ma anche graffianti in questo EP breve ma decisamente provocante, capace di rivelare le capacità di questa band. Dopo l’intro “Beneath the Crypts”, il quale esprime a livello sonoro esattamente quanto dichiarato nel titolo, è la title track a definire un sound molto particolare, tra il dark rock e l’horror rock, tra il drammatico ed il dark wave poetico, musicalmente trascinante, melodico, non avaro di assoli di chitarra appartenenti all’heavy, con un incedere molto più vicino al gothic metal che agli altri generi. Più oscura e scenografica “Youth Disease”, anche più tagliente grazie al duetto tra voce tetra e growl. “Transylvanian Moon” chiude questo cerchio, continuando con le teorie ritmiche e melodiche degli altri brani, emerge forse un leggero senso di ripetitività di base mentre le divagazioni si fanno ancor più horrorifiche e nefaste. Interessante debutto, sicuramente alla ricerca di una più definita identità sonora e musicale, ma decisamente piacevole, interessante, coinvolgente. Attendiamo ora i Cemetery Echo alla prova dell’album completo!
(Luca Zakk) Voto: 6,5/10