(Amputated Vein records) Gli ellenici Cerebrum sono stati in tour con i Sadist, era il periodo del loro primo album “Spectral Extravagance”. Il duo Jim e Mike, le due chitarre, hanno riassettato la formazione richiamando George Kollias (Nile) alla batteria, hanno incassato la dipartita del vocalist Apollon, con Jim che si è messo dietro al microfono durante le registrazioni, e si sono imbarcati in questa seconda prova, per dimostrare un tasso compositivo sopra le righe. La vivacità di questo progressive death metal, abbastanza cupo, possente nei suoni, con distorsioni granitiche è davvero avvincente. Si lascia seguire in tutte le sue fratture sonore, in tutte le sue scomposizioni di ritmi, melodie e intrichi del riffing, abbinando a questa variopinta tecnica un discreta dose di melodie, ovviamente truci e malsane e dal clima alla Death, ma anche Sadus, e con cavalcate possenti che si rifanno a qualcosa thrash, un groove che ricorda tirate alla Asphyx, per non parlare poi degli scorci pseudo-jazz che spuntano in alcuni spezzoni. Essenzialmente magnifici, ve lo garantisco. I Cerebrum hanno la capacità di essere progressive, di essere tecnici, ma allo stesso tempo di essere dannati, malati, assassini. In tutto questo c’è pulizia sonora, non quella patinata e asettica, ma una pulizia nata da un ordine compositivo logico e ovviamente con un pizzico di genialità. Mike e Jim si sono dedicati a tutte le fasi delle registrazioni e di post-produzione, rendendo la consolle un lavoro aggiuntivo e purificatore per questi pezzi complessi ma non assurdi. Tempi dispari, progressioni, scomposizioni delle melodie, ma la chiave metal, anzi death metal, è luminosa e pronta a sporcare ogni singola nota, passaggio, invenzione.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10