(Sentient Ruin Laboratories) La band di Essen, Germania, continua la sua spedizione in territori dell’estremo e della visionarietà. Ch’Ahom si stanno mettendo in mostra con lavori sempre interessanti e frutto di una ricerca mista a un suonare appunto estremo e volutamente deflagrante. Autori ammantati di death-black metal, rendono le loro composizioni un esempio di ritualistic black metal contaminato al contempo da quel volere andare oltre gli schemi. Un andare che porta la band a toccare momenti di atmosfere e neo-psichedelia. quanto di una centrifuga di violenza che lascia emergere scenari foschi, ammalati e pericolosi. Un suonare ruvido, una produzione che lascia il giusto spazio agli strumenti, senza volerli necessariamente pulire. Il lato death metal dei Ch’Ahom rievoca le prime affermazioni degli Autopsy per esempio, ma in generale il loro riferimento è sempre quel suonare ruvido a volte basilare e arcaico. Tra cerimoniali di morte o chissà quale nefanda pratica e un muro sonoro annerito dallo zolfo e da un ricercare nenie sinistre, i Ch’Ahom siglano un altro lavoro ostile e spinto verso una visione estrema del mondo e dei suoi abitanti.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10