(W.T.C. Productions) Atto terzo. La terza opera è sempre quella cruciale. Il gruppo infatti è chiamato a dimostrare che i primi due lavori non sono stati buoni per puro caso oppure per dimostrare proprio che i lavori precedenti non esprimevano il potenziale adeguatamente. I tedeschi qui recensiti hanno scelto forse una via di mezzo, cercando di costruire una discografia in lento ma costante miglioramento compositivo. L’album in questione risulta piuttosto fresco nel suono, non eccessivamente ancorato a strutture vecchie. I suoni sono moderni e contribuiscono ad un death dinamico, figlio degli anni 2010 e oltre. Magari leggermente troppo melodico ma di certo pieno di ritmiche con suoni relativamente nuovi o comunque non troppo convenzionali. I Dark Tranquillity e alcuni In Flames si fanno sentire eccome, le coordinate son effettivamente quelle, senza troppi intenti velati. Certo non si può pretendere la personalità dei cantanti dei gruppi sopra citati ma diciamo che in questo frangente i tedeschi non se la cavano male. La produzione è al pari con i tempi e i singoli componenti si possono apprezzare in modo ben distinto, a riprova del suono aggressivo ma freddo tipico di questo genere musicale.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10