(Eönian Records) Storie di rock, di vita, di bands. Questi americani si formarono nel 1986, epoca d’oro se consideriamo che il loro genere ruota attorno all’hard rock. Le origini a New York, poi il trasferimento nella più consona Los Angeles. Hard rock, certo, ma adulto, personale, forse più metallico, più bluesy… decisamente più maturo del glam, dell’hair metal che imperversava furente in quei giorni; musica che includeva sia le influenze più ovvie (il metallo dei Judas Priest e l’energia di Mötley Crüe e Ratt), che quelle meno scontate, quelle più classiche, ovvero Led Zeppelin, Deep Purple, oltre che Aerosmith e pure The Doors, senza mai dimenticare una palese radice blues… una band che non aveva paura di salire sul palco per suonare un pezzo da dieci minuti in un a epoca durante la quale ogni brano doveva essere radiofonico e non durare più di tre minuti. Centinaia di concerti, nei posti più iconici della strip… ma quella profonda ribellione di non adattarsi mai alla moda, di non essere quello che la tendenza imponeva. Un periodo negli anni ’80, un altro negli anni ’90, la reunion del 2009 che vide la pubblicazione dell’album mai uscito, “Medusa Groove”. Ed ora, che le mode sono andate, sono forse meno importanti… ora che i tempi sono maturi, ora che -perché no- l’età avanza… eccoli tornare ancora una volta con l’album omonimo, un concentrato di musica, diciassette potenti brani, oltre un’ora di musica: hard & heavy, metallo e hard rock, si sentono i Twisted Sisters, gli Skid Row, si sente il blues, si sentono gli anni ’80 ma anche gli anni ’90 di chi non si è abbassato alle mode noiose dell’epoca. Diciassette brani… dieci da “Medusa Groove” filtrati da un potente remaster e sette inediti. Lasciatevi andare… quelle pulsazioni intramontabili ci sono tutte!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10