(Nuclear Blast) Ed eccoli al nono album, i ragazzi del lago Bodom: fra alti e bassi, Alexi Laiho e compagni sono da quasi venti anni uno dei punti di riferimento del melodeath europeo, e “I Worship Chaos” non delude le attese. Ho seguito i finlandesi soprattutto nella prima parte della loro carriera, perché rimasi incredibilmente deluso da “Are You Dead Yet?”; ma “Halo of Blood” aveva mostrato segni di una rinata vitalità compositiva, tutto sommato confermata da questo nuovo full-“length”. La opener “I hurt” è in versione schiacciasassi, un death moderno e possente, con una strofa quasi metalcore: ma sotto la furia aggiornata al 2015 ci sono ancora i vecchi Children of Bodom. “My Bodom (I am the only one)” ha un feeling thrasheggiante che mi ha ricordato non poco “If you want Peace… prepare for War”, da “Are you Dead yet?” (per inciso, forse l’unico brano da salvare in quel disastro); “Morrigan”, il singolo, è giustamente più melodica e più strutturata secondo gli originali assiomi power/death… godibile, ma onestamente non trascinante. “Horns” inclina spesso e volentieri al black, o quantomeno al blackened death; sulla stessa linea c’è anche “Suicide Bomber”. Martellante e tirata anche la titletrack, che abusa certamente di soluzioni classiche… ma almeno lo fa con stile! Alla penultima posizione troviamo la canzone più interessante, “All for Nothing”: un altro ritmo, più meditativo ed epico, e una splendida conclusione nel duello fra chitarre e tastiere. Con la conclusiva “Widdershins” ci sono addirittura echi degli Ensiferum! Sì, i ragazzi vanno ancora una volta promossi: e adesso li aspetta un tour incredibile, che partendo dalla Cina toccherà tre continenti (la data di Milano è il 24 Novembre).
(René Urkus) Voto: 7,5/10