(Autoproduzione) Seconda release consecutiva di quest’anno per la one man band italiana Chiral, che questa volta si assume anche il ruolo di distribuzione, sia fisica che digitale. Cinque imponenti tracce (tranne una, si spazia dai 10 ai quasi 20 minuti per canzone), dove la componente atmosferica avvolge un black metal viscerale, crudele, tagliente … ma anche pieno di natura, emozioni e sensazioni. Rimane sempre una ovvia comparazione con il progetto svedese Lustre, ma Chiral non si fossilizza sull’atmosferico/ambient, ed offre sezioni pesanti, violente, feroci in perfetto e purissimo stile black. Ipnotica e vagamente folk la fantastica opener “My Temple of Isolation”. Deviata, violenta ma anche molto melodica la lunghissima “Nightside I: Everblack Fields” seguita dalla strana “Nightside II: Sky Wonder”, una canzone che alterna suoni dolcissimi, in sintonia con la natura con sezioni brutali, tirate, spietate. In sintonia con l’orrore. Le variazioni non cessano visto che appare uno stile a cavallo tra ambient, atmosferico, folk e symphonic nella conclusiva “Beneath The Snow and The Fallen Leaves”, rivelando che Chiral è un progetto in continua evoluzione: nemmeno il tempo di esplorare completamente “Abisso”, che arriva questo “Night Sky” il quale intensifica e sconvolge, ribalta e ridisegna. “Night Sky” è forse leggermente meno coinvolgente del precedente, ma è palese l’evoluzione, la costante ricerca di una direzione: un po’ come ritrovarsi dispersi in una foresta silenziosa, con una totale immersione nella pace della natura, accerchiati dalla paura della crudeltà della natura stessa. E forse trovare una direzione non è poi così importante…
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10