(Red Sound Records) Secondo album per i Bolognesi Choriachi, nati nel 2006 e con all’attivo il full length “Mope Variations / Dope Radiations”, lavoro che ha ricevuto parecchi consensi. Il genere proposto è uno stoner doom molto pesante e caratterizzato dall’eclettica voce di MPFM, capace di passare da tonalità sofferte che ricordano il mitico Scott “Wino” Weinrich (Saint Vitus) ad altre più aggressive alla Phil Anselmo, avvicinando il sound ai Down fino a raggiungere vette più estreme sfoggiando un ottimo growling. La sezione ritmica è pesantissima e rocciosa, ottima base su cui si stagliano gli assoli psichedelici e allucinati del chitarrista Drugo Driller, come su “Young Wolves & Old Mammothes”, dal riffing cadenzato e monolitico stemperato da parti soliste dal sapore pinkfloydiano. Nonostante le ritmiche siano prevalentemente lente e i brani piuttosto lunghi, l’album è scorrevole e si fa ascoltare senza annoiare grazie ad un riffing vario e il cantato camaleontico di MPFM. Accade così che un brano come l’opener “Marijuanaut (Part 1 & 2)” risulti immediato e non ci si rende conto che in realtà supera i dieci minuti di durata. Non mancano nemmeno le incursioni nello space rock, come nella parte iniziale di “Pentagruelion”, brano che sfocia in un doom settantiano cantato in Italiano. Chitarre sature e atmosfere oniriche caratterizzano la conclusiva “Birkat Habayit”, brano in puro stile stoner e la voce resa ancor più evocativa dall’effetto riverbero. Nonostante suonino un genere abbastanza inflazionato, i Choriachi hanno personalità da vendere e questo “S.U.F.F.E.R.” Ha tutte le carte in regola per imporsi nell’affollato panorama stoner/doom.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10