(Punishment 18 Records) Il ritorno del thrash metal è ormai una realtà consolidata da alcuni anni, grazie a nuove bands che portano linfa vitale al genere, facendolo conoscere alle nuove generazioni, che per ragioni anagrafiche non hanno potuto vivere la scena negli anni ’80. A questo aggiungiamo il ritorno con ottimi dischi dei grandi del genere (oltre ai big four, aggiungerei Testament, Overkill, Exodus, e Death Angel, tutte bands tornate in ottima forma negli ultimi anni). Dalla fiorente Grecia, nazione che ultimamente anni ha sfornato diverse bands molto interessanti in ambito metal, arrivano i Chronosphere. Formazione nata nel 2009 inizialmente con il monicker Homo Sapiens, giunge ora al secondo album. Rispetto al debutto interamente incentrato sul thrash metal old school, i Chronosphere sono migliorati sotto il profilo della personalità denotando una decisa crescita a livello di songwriting. Stilisticamente l’album rimane ancorato ad un thrash intransigente e con evidenti richiami alla bay area, ma le influenze sono ora rielaborate in maniera meno calligrafica, facendo affiorare buone intuizioni ed una vena moderna (percepibile soprattutto in alcune parti cantate) che ben si amalgama al substrato speed thrash old school. “Before It’s Gone” è aggressiva e tagliente, dal riffing veloce ma non troppo, adatta a scatenare il pogo selvaggio in sede live. “Honest To Kill” alterna con efficacia feroci parti speed metal a mid tempo anthemici, conferendo al pezzo una notevole dinamica. Ancora speed metal tout-court su “Wolves Out Cage”, song che potrebbe essere uscito dal songbook dei Gama Bomb e caratterizzata da un grande un lavoro di basso e batteria. “Portal To The Underworld” mette in mostra pesanti influenze death metal nella parte iniziale, dall’incedere velocissimo con tanto di blast beats per sfociare poi in partiture thrash tirate ed aggressive. Un album che pur non presentando innovazioni o grandi sorprese (cosa difficile nel thrash metal), sa coinvolgere l’ascoltatore con brani incalzanti e ben suonati da una band che dimostra di saper tenere in mano gli strumenti. Ho sentito dire che dal vivo sanno il fatto loro, e con pezzi del genere ci deve essere da divertirsi, sotto il palco.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10