(Full Contact / Svart Records) I Circle sono il mio incubo preferito. Se cercate in giro sul web, le informazioni mostreranno definizioni tipo “Experimental Rock, Death Metal”, due generi che non hanno nulla in comune. Ma è proprio questa la follia di un progetto di rock sperimentale, capitanato da Jussi Lehtisalo… il quale è arrivato pure a comporre un album death metal, “Incarnation” (recensione qui), facendolo poi pubblicare dai Circle con una line up completamente differente (non c’è nemmeno Jussi!), mentre i Circle veri mettevano sul mercato un disco rock dietro il moniker ‘Falcon (ex-Circle)’ (recensione qui). Però poi nel gira e rigira è saltato fuori pure il nome ‘Circle (ex-Falcon)’ (recensione qui). Pazzesco. Quando si arriva a prestare il proprio moniker ad altra gente, prendendone un altro temporaneo, fare musica diversa, per poi tornare alle origini esattamente con la stessa complessità con il quale una biblioteca comunale presterebbe un libro al ragazzino della porta accanto, allora la parola “geniale” finisce per calzare un po’ stretta. Ma tra un nome e l’altro, tra una reincarnazione e l’altra ed un ritorno dall’altra dimensione e l’altro… da dove iniziò questo percorso di follia che ormai dura dal 1991? Tutto ebbe veramente inizio con il primo full length, intitolato “Meronia” per l’appunto, il quale rivelava livelli di schizofrenia incontrollabili (brani come “Wherever Particular People Congregate” lo confermano). Ma svelava anche un certo gusto melodico, una inclinazione marcatamente rock, proprio come con la favolosa title track. Ci sono idee che poi negli anni hanno preso forma in vari sotto generi (il brano “DNA”), ci sono momenti ‘hawkwindiani’ che poi troveremo, per esempio, nel capolavoro “Six Day Run” (parlo di “Hypto”). Schizofrenia punk appare con “Low-Pursed”, una teatrale esposizione musicale con “Nude” o “Colere”, marcati collegamenti heavy con la comunque atmosferica “Staalo”… più altre varie invenzioni o direzioni sperimentali che in questi sedici brani influenzano un po’ tutta la seguente produzione di questa assurda ed instancabile band finlandese. Ottima reissue di un lavoro fantastico, introvabile da tempo e qui riproposto nell’unico supporto legale… il doppio vinile!
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10