(Beverina / Casus Belli Musica) Giungono al terzo lavoro i black progster australiani Claret Ash! In verità la release è una specie di compilation o, per essere più chiari, una pubblicazione unica contenente sia l’EP “The Great Adjudication: Fragment One” del 2017 che il disco “The Great Adjudication: Fragment Two” di quest’anno, dando forma ad un unico concept album orientato alla profonda divisione tra umani e natura, con gli inevitabili tragici scontri. Anche se ogni brano è indipendente, l’insieme dei due lavori conduce lungo un percorso contorto diviso in cinque macro capitoli, un viaggio che passa per quello della vita, il conseguire e realizzare dei progetti che comunque sono impattanti nei confronti della natura, fino ad arrivare alla compassione di alcuni individui, anche loro comunque travolti dalla conclusiva rabbiosa vendetta della natura. EP e Album, messi assieme, nonostante le diverse sessioni di registrazione e mix, appaiono compatti… sembra quasi che fin dal principio la visione fosse quella di pubblicare un unico mastodontico lavoro, un’ora ed un quarto di potenza sonica devastante, ricca di tecnica, fantasia con frequenti richiami al death metal ma anche con una linea di collegamento ai vecchi Gorgoroth e pure Wolves In The Throne Room. Poderosa “Essence of Fire”. Inquietante “Devolution”. Suggestiva e tragica “The Noose“. Estrema “Behold the Chalice”. Contorta “Like Tears in Rain”. Sublime black metal su “The Fragility of Existence”, inno al un blackned death con “The Great Moth that Swallowed the Sun”. Riflessiva ed efferata “The Great Adjudication”. Epica la conclusiva “Betrayal am I”. Un album riflessivo e spirituale, non facile ma con una progressione teatrale intensa e sempre in linea con testi ed una scenografia che si materializza passaggio dopo passaggio.
(Luca Zakk) Voto: 8/10