(Stormspell Records) Probabilmente questa band di New York non dirà molto alla maggior parte dei lettori. Sono dei thrasher vecchio stampo e che dopo tanti anni di silenzio vogliono rimettersi in pista, dire di nuovo la loro e farlo nell’unico e solo modo che conoscono, il thrash metal. Alla fine degli anni ’80 nascono i Coldsteel. La loro è una carriera comune, fatta di tanti demo e piccoli passi che portano ad un album, “Freakboy”. Era il 1992, la band avrebbe dovuto recarsi anche in Europa per un tour, ma tutto andò in fumo perché l’etichetta che li seguiva fallì. A quel punto calano 20 anni di silenzio sui Coldsteel (per “inconciliabili divergenze creative”) che termineranno il 20 febbraio, data di uscita di questo EP. Lo apre la title track, un canzone dalle fattezze ben strutturate e un ritornello convincente, tradizionale, con strofe di Troy Norr e coro che risponde, breve intermezzo acustico e solenne e fraseggio della chitarra e una ripartenza solenne (un pochino alla Megadeth). Uno stile personale e che per quanto classico possa essere, non credo si possa definire facilmente old style. “Ashes to Ashes” si accosta enormemente al riffing tumultuoso dei Testament. Anche in questa canzone, come per tutte le altre quattro, è ammirevole il lavoro dei solo da parte delle sei corde di Eddie Campbell e Joe Shavell. “Blink of an Eye” è una sapiente ripresa degli Anthrax, riversata dentro un riffing snello ben strutturato. “Blood Secrets” è forse la canzone più old style che si possa sentire in questo EP e “You Lose” ne rappresenta un’altra dove il thrash metal più puro che si conosca viene ripreso con pulizia e senza un ridondante revival. Li definirei (parafrasando Jack Nicholson) “5 pezzi facili”. Essenziali, ordinati, classici, puliti, efficaci e, attenzione, guardando le foto dei Coldsteel di oggi (signori attempati della New York popolana) quasi ci si sorprende di come siano stati saggi nello scrivere pezzi maturi e vestendoli di una registrazione ottima e che valorizza il tutto. Il rischio era quello di ripresentarsi con un sound ortodosso, ottuso e vecchio stampo. Invece no, non è andata così. Ok, Coldsteel, ben tornati!
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10