(AOP Records) “Age of Unreason” è un album che pur rientrando nella sfera del black metal, è mosso da trame estemporanee come il post metal e l’avantgarde. I ColdCell hanno inciso cinque album in dodici anni, considerando che di mezzo c’è stata anche la fase del CoViD, sono dati che dimostrano come la band di Basilea sia molto attiva. Le atmosfere dei ColdCell sono tinte dall’oscurità e determinati pezzi risultano essere anche drammatici, come se si percepisse l’avvento di un pericolo tra quelle folate musicali feroci ma ipnotiche insieme. Per esempio come in “Dead to This World” oppure in “Discord”. Il mitigare il proprio black metal per i ColdCell significa anche ridurre il regime dei motori in fatto di ritmiche, come in buona parte di “Left”, avvicinando il tutto a un depressive black metal. Sono però delle fasi perché le composizioni, quasi tutte da un minutaggio importante, avanzano tra mutazioni e alterazioni dei canovacci black metal, rendendo “Age of Unreason” un vortice di cose che si susseguono. “Meaningless” ospita la prestazione vocale di Ines Brodbeck, anche lei svizzera e conosciuta con il suo progetto Inezona. “Meaningless” rappresenta la composizione suprema, la catarsi di questo black metal che si presta ad altro. In parole povere: è la canzone che indurrebbe a comprare questo album! Anche “Sink Our Souls” si distingue per il suo andamento tra black e gothic/horror metal, intervallato da fasi tra psichedelia e dark.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10