(Transcending Obscurity Records) Dopo un disco di esordio del 2014 gli spagnoli tornano con un EP che vuole essere sin al midollo un tributo al death primordiale in pieno stile Asphyx. Non è quindi un caso che lo stesso Valladares si sia scomodato per la splendida copertina e che dietro al master ci sia un certo Henrik Jonsson a contribuire con un suono pastoso e adatto più al vinile che al cd. Ecco quindi la scelta sensata dell’etichetta di produrre il tutto in un vetusto quanto affascinante 45 giri con due tracce per lato. Che dire delle canzoni, qui siamo in pieno territorio death anni ‘80, dove le accuratezze tecniche ed esecutive sono all’ultimo posto rispetto ad atmosfera e appeal. Un gran bel disco, piacevole e del tutto slegato da qualsiasi tendenza musicale contemporanea. Un disco già vecchio prima di uscire, che regala lievi sfumature death e thrash quando ormai il genere stesso risulta bello che intombato. Grandi.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10