(Napalm Records) Visto nome e copertina del progetto, non sapevo proprio cosa aspettarmi da questi inglesi. Conscio di rischiare la sordità per paura di un emulo dei Manowar, sono invece rimasto piuttosto sorpreso dalla loro proposta musicale. Trattasi di un Doom dalle forti influenze Heavy ottantine, in cui il ritmo continua ad accelerare e rallentare in modo quasi caotico. La situazione spiazzante è amplificata da una doppia voce (non so se sovraincisa o meno) in cui un tono gracchiante e a volte irritante si sormonta con un cantato cupo e grigio. Il tutto avvolto da una chitarra ed un basso dai suoni veramente molto ma molto pesanti. La lunghezza media delle tracce può fare paura, ma devo dire che il disco è suonato bene e non stanca, specie se si è amanti delle sonorità un po’ diverse dal solito. Non riuscirei a citare un solo gruppo che somigli realmente a questi anglofoni, ma potrei prendere in causa metà del Rock e del Metal ottantiani inglesi se dovessi elencare le influenze riconoscibili nel loro sound. Inediti.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10