(Sliptrick Records) Debutto per gli italiani Congiura! La band Abruzzese offre un death metal melodico molto graffiante, ricco di emozioni, assolutamente coinvolgente. La tradizione dei vecchi In Flames, dei Dark Tranquillity ed altri act scandinavi del genere è molto presente, ma la proposta dei Congiura è fresca, moderna con otto tracce che creano un’atmosfera oscura, decadente ma anche micidiale, aggressiva, d’assalto. Notevole la performance vocale: oltre ad un growl tirato, forsennato, spesso emerge un clean vagamente corale, che mi fa ricordare certi capitoli dei Paradise Lost, offrendo alle canzoni quell’alone tetro, triste, privo di speranza, il quale abbinato con il groove del melodic death confeziona canzoni irresistibili, catchy, piene di evoluzioni e divagazioni magnetiche. “Course Of Redemption” e “Riot”, poste all’inizio, sono una perfetta dimostrazione di questi concetti, ed offrono riff poderosi con sezioni vocali clean molto intense. “Bipolar System” esalta ulteriormente la dualità della band, intensificando anche la componente melodica grazie ad assoli di grande effetto. Divagazioni crudeli, specie nelle linee vocali nella title track, ottima scuola Dark Tranquillity con “Guantanamo” e combinazione tra violenza e viaggio introspettivo su “Pendulum”. Un album avvincente, ben composto e suonato. Forse aumentando la quantità di sezioni clean, spezzando la monotonia delle parti più tirate, darebbe ai Congiura una identità più personale la quale risulterebbe probabilmente innovativa, sganciandoli dall’appartenenza ad un genere specifico. Le qualità tecniche e compositive sono palesi, e dubito che ai cinque musicisti manchi fantasia e creatività. Ma è solo il debutto, ed è già maledettamente convincente, intenso, irresitibile!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10